giovedì 19 maggio 2011

Le seduzioni dell'identità in epoca digitale.

Tra le discussioni accese ieri tra gli invitati del Salotto Letterario Antichità Scippa, quella relativa all'identità è stata forse la più suggestiva da svillupare, almeno per me. Riprendendo le parole di Franz Cerami, digital artist, se il libro del regista Claudio Sestieri ( "Le seduzioni del destino") muove dal piano dell'identità temporale a cavallo tra gli anni Venti (quelli di Lang), degli anni '60 (Il disprezzo di Godard ) e il cinema moderno, cosa ne è dell'identità, per noi che viviamo l'epoca del digitale? E come questa illusione dell'immagine, ci riguarda e seduce tutti? Ci pensavo mentre Gino Malvone suonava al sax la melodia di Blade Runner (1982, dal libro "Il cacciatore di androidi" di P.K.Dick).  La creazione dell'androide di Maria, magnificamente ideato da Lang in Metropolis (1926) ha dato il via all'immaginazione della fantascienza : robot, replicanti e androidi vengono tutti da quella suggestione.Per puro caso, ieri sera in tv (digitale) davano Frankestein Junior; in chiave comica (1974) la creatura di Mary Shelley (Frankenstein, o il moderno Prometeo 1818) che conobbe l'esordio cinematografico proprio nel 1931 (James Whale).  È probabilmente grazie alla figura del "mostro" espressione della fobia dello sviluppo tecnologico, a fare la fortuna di quel romanzo, proprio perché affonda le sue radici nelle paure umane. La "creatura" Frankestain è l'esempio del diverso che origina terrore: osare la resurrezione. Poco tempo prima, il libro Dracula ( di Bram Stocker 1897 ) aveva incarnato in metafora, la perdita dell'egemonia aristocratica (il sangue-la terra).Creature inumane, diverse, identità altre erano al centro dei temi nella letteratura e nel cinema di quegli anni a cavallo tra la fin de siecle e la Prima Guerrra mondiale. Il mondo stava cambiando e le macchine prendevano spazio. L'identità umana, la sua individualità e il suo camuffamento (anche attraverso i social network) sono la nostra quotidianità. Averne solo paura, è ignorare il fascino che l'alterità ha sempre giocato, mescolata all'illusione della creazione, o forse al suo semplice esercizio nella fantasia. Ma oggi è in parte anche reale, e crea davanti ai nostri occhi l'illusione della finzione più sottile: il digitale, il tre-d e l'immateriale internet, assediano le nostre certezze su ciò che conoscevamo. Ci mettono in crisi, che in cinese è un ideogramma "scritto" con due significati contemporanei: pericolo e opportunità. A voi la scelta.
"Man ha made his match...now it's his problem" (Blade Runner)
(RdP)

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